Smuoviamo con lentezza gli arti intorpiditi dal sonno, sblocchiamo le sinapsi del cervello e cerchiamo di formulare un pensiero umano.
Papà Leo ha dei problemi non indifferenti, io sono più attiva e sveglio le ragazze.
Dopo che la macchina della partenza si muove, nel giro di venti minuti siamo pronti e carichi come muli nella nostra vettura piena di speranze e gioia.
Alle 5:30 scarse siamo al parcheggio low, low, very low cost che ho prenotato presso Malpensa.
Lascio papà Leo e le ragazze a scaricare i bagagli e vado alla cassa, desiderosa di saldare il mio debito ed andare in areoporto.
Il parcheggio è il più economico che ho trovato, in effetti non è un caso.
L'uomo alla cassa, se così lo si può definire, è la reincarnazione di un bradipo in letargo.
Ho cinque persone davanti ed il tempo tiranno mi tedia tanto quanto lo sguardo agitato di papà Leo ogni volta che si affaccia in zona cassa.
Cerco di mantenere il mio proverbiale ottimismo e quando allo scoccare delle 6 sono finalmente riuscita a fare il tutto, mi aspetto che la navetta per l'areoporto sia pronta...l'aereo partealle 6:55, quindi abbiamo abbastanza tempo.
La navetta che arriva ha spazio solo per le altre due coppie che aspettano perchè vanno al terminal 2, noi dobbiamo aspettare qualche minuto (!!!!!! porke zozzen)
Sento che il mio proverbiale ottimismo e l'altrettanto proverbiale sangue freddo si stanno disgregando, quest'attesa comincia a pesare e credo che nel mio colon stia facendo capolino qualche emorroide.
Ecco arrivare la navetta, un minchiotauro da competizione ci fa salire e dopo 100 metri si ferma a fare gasolio.
Papà Leo mi guarda con odio, sento pesare sulle mie spalle la scelta del parcheggio low, very low....
Arriviamo all'areoporto, il check-in è rapido, sono le 6:20 ed il boarding è previsto per le 6:15...
corriamo a fare tutti i controlli con ansia e agitazione (non è uno pseudonimo per le figlie...). Giunti al gate vedo la luce rossa ..il boarding non è ancora iniziato.
Finalmente ci possiamo rilassare, alla fine non è andata così male, sento già il profumo di mare.
Papà Leo va in bagno e, visto il tempo che ci sta, credo avesse diversa 'agitazione da disperdere.
Ecco la luce verde, finalmente imbarcano! Sono anche in ritardo..boarding alle 6:55...praticamente l'orario di partenza.
Ci mettiamo in coda, con un sorriso grande come un'anguria.
Minorca arriviamo!!!!!!
Sorrido alla hostess di terra che sta per staccarmi il biglietto.
Lei però non mi sorride, mi guarda torva, accigliata e con tono un pò nervoso mi apostrofa:
'NON è QUESTO IL VOSTRO VOLO!!!'
coooosa?? ma c'è scritto Mahon, ma è airone!!
Lei: sì, ma ce ne sono due!!
Eccola, L'emorroide ora è bella grande e pronta ad uscire.
A quel punto il proverbiale ottimismo e sangue freddo sono definitivamente morti e sepolti, comincio a tremare a tirare le ragazze che, assolutamente impreparate alla tragedia, scoppiano in lacrime, urlando :'noooo abbiamo perso l'aereo!!!'
Se qualcuno non si fosse accorto del nostro orrore, ora tutti i gates del piano si girano con occhi pieni di meraviglia mista a pietà.
Io non me ne curo, corro all'impazzata e alla domanda di Papà Leo: 'Qual è il gate giusto?!?'
Guardo il biglietto velocemente e rispondo con un annebbiato 6D!!
See magari vicino al finestrino!!
Ma quello sarà il posto!!!
Ricontrollo e leggo A12...
Ma siamo vicini!!
eccolo!!!
kazz non c'è nessuno!!! ma brilla ancora la scritta 'boarding'
lo steward di terra mi guarda con grande compatimento e con un sorriso beffardo...lui è placido come una tartaruga ottuagenaria, strappa i biglietti e ci indica il finger lì a destra.
Entro sempre correndo, l'agitazione e l'emorroide ormai in straripante uscita, mi immagino di essere accolta da un aereo pieno di finger medi a me dedicati.
In verità lo spettacolo che ci coglie è un'atmosfera tranquilla e rilassata, nessuno si è accorto di nulla.
Il mio sudore ascellare crea una spessa nebbia nel vano aeroplanico ed io cerco di smettere di pensare.
Nel giro di cinque minuti, l'aereo parte..le ragazze chiacchierano tranquille con i vicini di posto, papà Leo dorme, io per 120 minuti mi immagino piangente e disperata a guardare dalle vetrate di Malpensa il mio aereo che decolla..........
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