martedì 24 novembre 2015

Quello che le cestiste non dicono

Ieri alle 20.30 il fischio dell'arbitra ha segnato l'inizio della partita  tra la mia squadra mamme over e squadra mamme over centro Milano.

Un incontro scontro tutto al femminile.

La prima nemichevole dell'anno, credo ormai il 4' se non 5' scontro contro la temuta avversaria.

La media matematica dell'altezza credo sia 200 cm, qualcuna ha la gobba quindi ho decisamente approssimato in difetto.
Quelle non dotate di altezza, correvano come matte avanti ed indietro.
Considerate le rughe sul viso, a parte qualche eccezione le giocatrici sono già in probabile menopausa.

Dall'altra parte le nostre eroine:

20 cm di differenza mediamente, ciclo mestruale per quasi tutte (parliamo statisticamente del buon 80%), un caso reduce da cagotto fulminans.

I pronostici non ci davano per favorite.

Ciò nonostante l'allenatore ha motivato la squadra, negli spogliatoi ha gridato al non perdersi d'animo, al non gettare la spugna (rammento si tratta di squadra over, donne casalinghe) a divertirsi e dare il massimo.

Ammetto in panchina di aver notato qualche gesto un pò scoraggiato, qualche parola meno motivante ed un evidente tentativo di suicido lanciandosi contro il muro.

La partita è andata come si temeva, pensava o forse come doveva andare.

Fortunatamente l'inflessibile arbitra ha fischiato falli come non ci fosse un domani, evitando un risultato ancora più tragico.

Ciò che importa è che gli spiriti erano alti, che l'agonismo scorreva nel sangue e che in panchina sottovoce si poteva insultare le acerrime nemiche.


'Tu quando entri, mi raccomando picchia'
'Taglia le gambe che si accorciano di un metro'
'Alla rimessa palla in faccia, brutta com'è non puoi che farle un piacere'

In verità nessuno si è fatto male e quando si gioca a 'certi livelli' è la prima preghiera che si fa, ci si guarda, ci si sorride, si mostrano tutti i denti e si fa una fotografia immaginaria, sperando dopo 40 min di sudore di avere al massimo ...di diverso... l'ascella pezzata'




martedì 10 novembre 2015

A svolte ritornano....

A svolte, a destra, a sinistra , giù, su ..dal ponte di Baracca, ritornano.
Dopo un anno di silenzio, che magari perdurerà dopo questa piccola capatina, mi è tornata la voglia di raccontare.
Perchè le cose succedono ed alcune sono degne di essere raccontate, appunto.
Gli anni di clausura sono finiti.
Perchè mi sono sempre domandata come si fa a stare in clausura, il tempo non passa mai e stai sempre concentrato su te stesso.
Sarà per l'appunto una vocazione, ma concorderete che l'uomo non è un'isola, ha bisogno di comunicare con qualcuno, di condividere le emozioni, tante volte di regalarle.
A casa da sola al massimo condividevo con il cane Pongo, che non è mai stato un grande ascoltatore, figurati passargli delle emozioni: del tipo, mi girano le palle a elica e faccio innervosire un pò te, ti trasmetto tutta l'ansia che covo da una settimana, svuotando il sacco del mio malessere.
Chi mai ha detto che la condivisione sia solo positiva.
Quindi dopo tanto penare e desiderare di evadere dalle quattro mura, almeno in orario di lavoro, mi sono rimessa sul mercato.
Potete capire che al supermercato vanno di più i freschi, sono più digeribili e costano meno degli stagionati.
Con una 40enne ti pago due ventenni, sì beh magari  prima o poi avranno la pagnotta nel forno, ma ormai la maternità arriva sempre più tardi....
Una 40enne è più cagionevole di salute.
Una 40 enne, nonostante Oil of Ocaz, sarà pur meno gnocca di 2 ventenni...perlomeno numericamente quelle sono 2 ed una che la da al capo ci sarà pure.
Una 40 enne è mediamente anche più acida, sebbene la fornicamedia sia una volta alla settimana, il livello di acidume è aumentato in questi 20 anni, diciamo che se ti deve rompere le palle te le rompe soavemente.
La 40 enne trasmette malumore, vuoi che non abbia scazzato con il marito, con i figli, figurati se ha poi due gemelle?
Insomma nella legge non scritta delle assunzioni, nel libro nero dei cacciatori di teste, la 40 enne è all'ultimo posto, superata forse solo dalla 50 enne.
Però, però...c'è un però!
La 40 enne ha dalla sua l'esperienza, e non parlo dell'esperienza lavorativa, ma l'esperienza nei colloqui!
Su quella sedia ormai si è seduta tante volte e nonostante di fronte si sia ritrovata individui diversi, sa che carte giocare.
L'asso nella manica c'è sempre, per fare poker e sbaragliare le due ventenni.
Non so quale sia, è il segreto di ognuna di noi.
Io ce l'ho avuto, perchè la concorrenza è altrove e su questa sedia, di fronte alla mia trentenne collega, siedo con il mio scettro ...io!